Perché è importante poter vedere i propri docenti di Coaching sbagliare.
Da sempre sosteniamo che l’apprendimento avviene attraverso la pratica.
E per imparare il coaching aggiungiamo che la pratica deve essere su casi reali e non su simulazioni. Altrimenti sarebbe come imparare il pugilato allenandosi solo con un sacco: il sacco non risponde, non tira pugni e non ha una strategia. Ad un certo punto l’allenamento deve avvenire con un partner vero.
Proprio grazie a questo nostro approccio pragmatico siamo la prima ed unica scuola che svolge ben tre laboratori di pratica di coaching su casi reali: 6 ore a settimana per 6 sessioni a settimana su casi reali, per un totale di oltre 250 ore su circa 50 casi reali l’anno (e le sessioni sono tutte video-registrate e caricate nel nostro archivio condiviso con i corsisti della nostra Scuola di Coaching Strategico Esperienziale).
Ma sapete qual è la nostra ultima riflessione sui laboratori di pratica di coaching su casi reali?
Voglio svelarla piano piano… per gradi, perché anche per noi è stata una bella sorpresa e una riflessione utile, profonda e divertente.
Molti pensano che il valore dei laboratori sia nel vedere coach professionisti svolgere casi reali. E lo è…
Molti altri aggiungono che poter vedere casi reali interi, dalla prima all’ultima sessione, sia un valore maggiore. E probabilmente lo è…
Altri ancora invece pensano che il grandissimo valore è nel poter fare pratica da studenti su casi reali, spesso assegnati da noi (quindi con perfetti sconosciuti che sono dei clienti veri) e con la supervisione in diretta e i feedback dati a caldo subito dopo la sessione. E anche questo è un gran valore…
Per altri invece i laboratori creano un vero e proprio gruppo di pratica, consolidando i rapporti tra i corsisti, che in autonomia formano poi dei gruppi di studio. E anche questo ci piace molto…
Ma un altro grandissimo valore, secondo noi, è poter vedere noi docenti sbagliare su casi reali.
Hai capito bene: nei laboratori puoi vederci sbagliare, in diretta, di fronte a tutti e su casi reali con clienti veri.
Prova a chiederlo ai corsisti della nostra Scuola Coaching: con l’accesso ai laboratori per 12 mesi ci vedono operare su moltissimi casi (reali) e ci vedono far bene… ma ci vedono anche sbagliare.
E i primi a darsi feedback autocorrettivi siamo noi stessi, per poi aprirci ai feedback dei corsisti.
E quando un corsista ci dà feedback migliorativi abbiamo un ulteriore elemento per valutarne i livelli di comprensione e di apprendimento del coaching: più ci correggono e più stanno diventando abili. Noi parliamo di diritto e dovere all’errore!
Noi non crediamo nel mito del coach che non sbaglia mai; né nel mito dell’insegnante perfetto che fa tutto giusto; né nel mito dei maestri infallibili.
Crediamo nei maestri che “inciampano”… che se ne accorgono, che magari fanno anche un’elegante “capriola” per evitare di farsi male e che non nascondono il proprio errore. Anzi… riescono anche a riderci su… e insieme a chi li osserva, anche e soprattutto se è un proprio studente.
Il povero insegnante che deve sempre giustificarsi, che deve sempre ostentare la propria bravura e che anche di fronte all’evidenza dice “l’ho fatto volutamente“, secondo noi è incapace a ricevere feedback ed è incoerente con il valore del miglioramento continuo sotteso al coaching.
Per questo motivo da tempo sosteniamo a gran voce e a testa alta che i corsisti della nostra Scuola di Coaching ci hanno visto sbagliare. E ci vedono sbagliare. E più diventeranno bravi e più ci vedranno sbagliare.
E ripeto: ne andiamo fieri ed orgogliosi.
Questo crea un clima didattico secondo noi “sano”, paritario, libero da maschere e da recitazioni didattiche… e in più è anche divertente, per noi e per loro!
E tu?
Hai mai visto i tuoi insegnanti di coaching lavorare su casi reali interi?
E li hai mai visti sbagliare?
E li hai visti reagire con equilibrio ai propri errori?
E hai avuto modo di dir loro cosa secondo te hanno sbagliato?
Tutto questo, da noi, succede ben 3 volte a settimana, per 6 ore di pratica…
Chiudo con augurio per tutti i docenti FYM e in particolare per Alberto e per me: che i nostri corsisti possano diventare sempre più abili nello scoprire i nostri errori per aiutarci a migliorare sempre di più… per tutti gli altri, invece, ci sono i docenti perfetti, infallibili e che hanno una risposta per tutto!
Ma come diceva uno dei nostri antichi mentori per la formazione in cammino:
“Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono”.
– Aristotele –
Buona pratica, buoni errori e buona sana imperfezione!
Piercarlo
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Poter far pratica supervisionata da i nostri insegnanti e dai compagni di corso è un grandissimo valore aggiunto! Poter vedere altri corsisti fare pratica fa capire meglio anche i nostri errori e motiva ancora di più a far meglio ! Vedere i nostri insegnanti mettersi sempre in gioco esponendosi anche a commenti sulle loro sessioni penso sia unico , complimenti ! Fiera di essere una corsista della scuola FYM