Il Coaching è una consulenza di processo a supporto delle performance.
Quando qualcuno ci chiede in cosa consiste un intervento di coaching, amiamo definire questo tipo di servizio professionale come una “consulenza di processo”. Il coach non eroga una consulenza tout court (se ti va di approfondire la differenza tra gli interventi di consulenza, coaching e formazione, leggi questo articolo), ma accompagna il Coachee a far chiarezza sui propri processi, modificandoli laddove ce ne fosse bisogno.
Solitamente ci si rivolge ad un coach per sbloccare, sostenere o sviluppare una propria performance; qualsiasi performance, nei vari ambiti in cui questa viene comunemente misurata, è frutto di un processo, semplice o molto complesso. Una performance sportiva, per esempio, sarà l’esito di un macro-processo fatto di aspetti tecnici (allenamenti, preparazione atletica, strategia di gara, ecc.) e trasversali (atteggiamento mentale, motivazione, relazioni con staff/avversari/tifoseria/stampa, ecc.). Allo stesso modo una performance lavorativa, per esempio quella realizzata da un commerciale, sarà frutto di un processo fatto di acquisizione lead, contatti diretti e indiretti, cura del Cliente, strategie di conversione, ecc.
Dal nostro punto di vista un coach professionista dovrebbe avere a disposizione competenze specifiche, nonché protocolli replicabili e verificabili, in grado di “esplodere” insieme al Coachee i processi che (non) portano alle performance desiderate, in modo da potenziare i passaggi che producono le prestazioni attese e modificare quelli che invece non vanno.
Potremmo paragonare il processo ad un motore e le performance alla potenza erogata.
Per far ripartire un motore bloccato, mantenerlo a regime o far sì che sviluppi più cavalli, il coach ed il Coachee dovranno mettere il motore sul banco (fermando temporaneamente le attività e dedicando del tempo alle sessioni di coaching), ne disegneranno un esploso tecnico (indagando approfonditamente i processi), smonteranno qualche componente per sostituirla o modificarla (regolando le strategie messe in atto), riassembleranno il motore per ottenere nuovi parametri e così via, finché i livelli di performance non raggiungeranno quelli desiderati.
Descritto in questo modo, il servizio di coaching sembrerebbe piuttosto lineare, ma sappiamo tutti che così non è: innanzitutto è molto impegnativo indagare in modo completo e sufficientemente approfondito i processi messi in campo dal Cliente (il rischio più grande è sottovalutare questa fase di indagine e correre alle “soluzioni”); inoltre, non tutti i passaggi funzionali o disfunzionali risultano tali: in alcuni casi, infatti, il Coachee potrebbe sottovalutare o non avere consapevolezza dell’efficacia di alcune sue azioni messe in campo o, al contrario, ritenere funzionali e ragionevoli soluzioni che potrebbero invece allontanarlo dalla performance desiderata. Aggiungiamo anche il fatto che, una volta individuate le “modifiche” da apportare al processo, il Coachee potrà incontrare delle resistenze al cambiamento che, se non gestite, renderanno quest’ultimo lento, difficile o apparentemente impossibile.
Riassumendo, il coaching:
- definisce le performance che il Coachee vuole sbloccare, sostenere o sviluppare;
- identifica il processo che genera queste performance;
- “esplode” il processo messo in campo dal Coachee;
- individua i passaggi disfunzionali presenti nel processo;
- individua i passaggi funzionali;
- guida il Coachee ad introdurre cambiamenti nel proprio processo;
- verifica e misura gli effetti di tali cambiamenti;
- corregge il tiro sulla base degli esiti ottenuti;
- consolida i risultati ottenuti restituendo al Coachee piena responsabilità del percorso intrapreso.