Meno è meglio!
Socrate era solito passeggiare per la sua città dicendo:
“Di quante cose non ho bisogno”.
E in questi giorni che sto mettendo un po’ di ordine nel mio ufficio, mi sono ritrovato a dirmi la stessa cosa. Il bello è che poco prima di fare questa riflessione stavo pensando ad una cosa nuova di cui aver bisogno. E poco dopo nuovamente.
Siamo così: ci complichiamo le cose anche durante l’atto di semplificare.
Paradossale e contraddittorio, ma sempre umano!
E così ho deciso di dedicare il mio anno alla semplificazione e alla riduzione massima dei bisogni.
Ricordo ancora quando a 14 anni ero capace di trascorrere intere giornate davanti la tv. Poi lessi “Cattiva maestra televisione” di Karl Popper, e da quel momento smisi di guardarla. In un attimo capii che potevo fare a meno di quell’oggetto che mi ipnotizzava per ore intere. Semplicemente non ne avevo bisogno e non mi serviva. E ricordo benissimo che prima ancora di fare questa scelta mi raccontavo che non ne avevo bisogno, ma desiderio.
Sì, siamo bravi anche in questo, a mascherare i nostri bisogni, presentandoli come desideri.
Ma tra bisogni e desideri c’è una grandissima differenza.
Una delle massime espressioni di Amore verso noi stessi è cercare di liberarci dai bisogni e di dedicarci ai nostri desideri, cercare di trasformare i nostri bisogni in desideri, da esaudire o esauditi.
Uno dei più bei passi verso la nostra libertà emotiva e verso l’orientamento ai desideri è ridurre i nostri bisogni. Accorgersi dei bisogni di cui non abbiamo bisogno è un grande atto di CONSAPEVOLEZZA.
Guardiamoci intorno… e chiediamoci di quante cose non abbiamo bisogno.
Guardiamoci dentro… e chiediamoci di quanti pensieri non abbiamo bisogno.
Guardiamoci in profondità… e chiediamoci quali sono i nostri desideri più grandi.
Da oltre 21 anni pratico arti marziali e ricorderò sempre quando il mio maestro ci ripeteva le parole di Bruce Lee:
“Ogni giorno qualcosa di meno, non qualcosa di più:
sbarazzati di ciò che non è essenziale”.
E per liberarcene, dobbiamo prima capire che non ne abbiamo bisogno.
A questo mi viene da aggiungere che una delle cose che non ci serve, cui siamo più attaccati, è l’atteggiamento di critica verso i bisogni altrui. Criticare gli altri per il loro “consumismo”, per il loro “attaccamento”, ci tiene attaccati al bisogno di criticare e di giudicare. Lasciamo andare per prima cosa questo “bisogno” di giudizio. Non ci serve. Ci appesantisce il viaggio, e ci complica la strada della semplificazione.
Consideriamo come superfluo anche il voler giudicare la superfluità negli altri.
Buona Semplicità.
Piercarlo
I grandi maestri del passato ci davano buoni consigli! Molte volte ci facciamo prendere dalla smani di fare tanto! Puntiamo su bisogni e desideri che ci soddisfino! 🙂
Difficile quanto arduo sia questo compito in questa società consumistica…ma è anche vero che dei buoni consigli bisogna farne tesoro; e questo è un buon consiglio! Cominciamo dalle piccole cose, prima un piccolo cassetto, poi un’anta di un armadio, poi una stanza e infine anche nei rapporti verso il prossimo. La tentazione del giudizio è sempre dietro l’angolo ma se guardi dentro di te e vedi quanto di bello c’è non hai bisogno di raffrontarti nel negativo altrui. Anzi apri il cuore al positivo altrui perchè è solo ricchezza e lascia perdere il resto che non serve a nulla!