Per imparare il Coaching devi vedere far coaching e devi fare coaching!
Il titolo di questo articolo è volutamente provocatorio: chi sono io per dire qual è l’unico modo per imparare il coaching?
Secondo me/noi, l’unico modo, non uno dei migliori o dei più efficaci, ma l’unico, è vedere far coaching e fare coaching con supervisione su casi reali.
Ma perché l’unico?
Perché se segui solo dei corsi in cui altri ti raccontano come fanno coaching, secondo me non impari il coaching: impari la loro narrazione del coaching.
Se fai esercizi di simulazioni non impari il coaching: impari a fare esercizi di coaching con altre persone che come te hanno scelto di studiare coaching.
Se fai esercizi di coaching con la zia, il cugino e la moglie, non impari a fare coaching, ma cerchi di applicare tecniche con amici e parenti.
Per imparare a fare coaching, invece, come in qualsiasi altra professione, devi vedere un professionista agire su casi reali. E ripeto: un professionista. Meglio se più di uno.
Un’oncia di pratica in genere vale più di una tonnellata di teoria.
Ernst F. Schumacher
Non si impara la chirurgia sui libri, né giocando all’allegro chirurgo: si va in sala operatoria. All’inizio si osserva, poi si passano i ferri, poi si fa il primo taglio… e così via.
Per fortuna nel coaching non operiamo nessuno, né salviamo vite (meno male!), ma la serietà con cui si dovrebbe imparare la professione dovrebbe essere la stessa che caratterizza la maggior parte delle professioni: pratica, supervisione e affiancamento sul campo… e non solo teoria e simulazioni!
Per questo motivo l’apprendimento del coaching secondo noi passa solo attraverso alcuni passaggi (scusate il gioco di parole):
1 – poter visionare e/o assistere a CASI REALI di COACHING… e ripeto REALI (quindi con clienti veri);
2 – poter visionare e/o assistere a CASI REALI INTERI… e specifico INTERI (altrimenti non si possono vedere gli effetti concreti del coaching);
3 – poter assistere a feedback e riflessioni sulle sessioni e sui casi reali, in modo da poter comprendere le logiche dell’intervento di coaching;
4 – visionare e assistere a casi reali di SUCCESSO e di INSUCCESSO… eh sì, anche i coach professionisti sbagliano e da questi errori si impara;
5 – poter condurre in prima persona CASI REALI di COACHING con clienti reali e possibilmente sconosciuti
6 – ricevere feedback e supervisione sui CASI REALI condotti in prima persona.
Altrimenti non si impara il coaching, ma si cerca di applicare ciò che si crede di aver imparato, perdendo il valore compreso dalla maggior parte delle professionalità: l’affiancamento sul campo!
Quanti casi reali dovrebbe aver visto un coach professionista? Beh… secondo noi tanti: almeno una ventina e possibilmente di varie tipologie tra decision making, sblocco della performance, sviluppo delle prestazioni, time management, performance manageriali, etc…
Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo.
Aristotele
Per questo motivo sono molti i Coach che vengono a caccia di casi reali nella nostra Scuola Coaching e nel nostro Coaching Program.
Forse perché ad oggi, grazie ai nostri Coaching LAB, abbiamo condotto più di 100 casi reali e ne abbiamo supervisionati più di 80…
La materia concreta che costruisce solida professionalità non è la narrazione dell’esperienza, ma l’esperienza vissuta in prima persona, con i propri occhi e le proprie orecchie prima, e con le proprie azioni poi!
Tornando al titolo di questo articolo, forse non esiste l’unico modo per imparare il coaching e neanche uno migliore… ma impararlo attraverso la pratica visionata e supervisionata è, secondo noi, il migliore e per molti aspetti l’unico modo!
Buona pratica di Coaching…
Piercarlo
PS: di seguito le domande da fare ad una Scuola di Coaching secondo noi…
Complimenti per l’articolo, evidenzia in modo esaustivo le caratteristiche che rendono la pratica e la supervisione di casi reali lo strumento da privilegiare per chiunque voglia diventare un coach capace e professionale. Personalmente ho trovato questo approccio essenziale per la mia formazione e la possibilità di continuare a supervisionare casi reali mi consente di rimanere aggiornato e in formazione continua, elemento indispensabile per un professionista.