L’eccellenza non è interessata alla facilità!
“Eh si! Facile a dirsi!“
“Eh, fosse facile!“
Commenti come questi si sprecano. Si leggono ovunque.
Spesso si leggono quando qualcuno esprime ottimismo, o invita all’azione.
Io stesso ne ricevo tantissimi.
Devo ammettere che in un primo momento mi lasciavo infastidire (e per me è importante responsabilizzarmi in prima persona; diverso sarebbe dire “mi infastidiva”).
Ma congruentemente al mio invitare le persone a mettersi in discussione, e contro ogni “facilità”, ho lavorato su questo mio fastidio. Ad oggi devo dire che questi commenti mi fanno sorridere, e sono loro grato perché mi danno moltissime informazioni sull’altra persona.
Adesso quando scrivo o dico “Sorridi” e qualcuno commenta dicendo “Fosse facile“, io rispondo che la facilità non è contemplata nel mio messaggio, e che il mio messaggio è rivolto a quei pochi che amano mettersi in gioco, che sanno essere “guerrieri” e che sono disposti a lottare per ciò che vogliono. Questo è il punto su cui voglio riflettere oggi. La facilità non ha mai reso nessuno un campione. Anche chi ha talento naturale in qualche disciplina, e la svolge con “facilità”, per poter raggiungere alti livelli ha lavorato duramente. Su questo non ho dubbi e non ci sono dubbi!
Un campione come Usain Bolt, fortunato nella sua fisicità, si allena duramente ore e ore al giorno… e solo per migliorarsi di pochi centesimi di secondo! Vai a dire a lui che è facile vincere quando sei giamaicano e sei alto quasi due metri!
Per chi sta seduto alla TV e il massimo percorso che compie è dal divano alla cucina è veramente facile dire che è facile! Ma per l’atleta che è sul campo, è diverso!
Mi dispiace dirlo, ma spesso la facilità usata come “scusa” è l’argomentazione di chi non sa lottare, di chi si arrende subito, di chi è pessimista, e di chi, come direbbe la nostra Lottomatica, vuole “vincere facile“.
Sicuramente Bolt non si è mai detto “eh, fosse facile“. E sono convinto che anche i suoi avversari, pur percependo la difficoltà del battere un campione come lui, non si dicono mai una cosa del genere e continuano ad allenarsi ore ed ore per anni interi. Molti di loro in questo momento, mentre io scrivo e tu leggi, si stanno allenando per poterlo affrontare tra tre anni!
CAMPIONI: quei pochi esseri umani le cui ragioni e motivazioni sono superiori alle “scuse”.
Commenti come il “facile a dirsi” e il “fosse facile” ci indicano molte caratteristiche dell’altra persona. Possiamo presupporre che le persone in merito hanno una scarsa resistenza alle situazioni stressanti; possiamo pensare anche che difficilmente sono flessibili nelle proprie strategie e molto probabilmente non sono abituati a conseguire risultati. E laddove ne ottengono, pongono l’accento più sugli sforzi fatti che sui vantaggi ottenuti. Personalmente credo che la loro resilienza sia veramente bassa.
La cosa divertente e paradossale è che anche il loro “facile a dirsi“, è un dire, e quindi facile… e spesso non si accorgono che mentre loro parlano qualcun altro sta già facendo quello che loro ritengono difficile.
In tutti quei “Eh, fosse facile“, spesso leggo un principio di “lamentite“: la malattia di chi trova sempre qualcosa di cui lamentarsi.
In azienda il sapersi confrontare con le difficoltà e le complessità fa emergere professionalmente.
Ai buoni manager è richiesta una capacità gestionale delle complessità che sia oltre la media. Ai venditori è richiesta una capacità di gestire lo stress e di affrontare le difficoltà che va ben oltre quelle richieste a chi deve fare un lavoro di routine. Non sto dicendo che gli uni siano meglio degli altri, ma non posso non evidenziare il fatto che chi sa affrontare le difficoltà, spesso ha una marcia in più.
Sono d’accordo con il cercare di ottenere il massimo rendimento col minimo sforzo, ma questa non è la facilità: questa è l’efficienza, che si ottiene con un processo di semplificazione applicato all’efficacia.
Alcune persone non sono efficaci e già pensano a come sforzarsi meno su risultati che non producono proprio. Ecco che il loro minimo sforzo è non sforzarsi proprio, senza avere neanche il minimo dei rendimenti!
Compreresti mai un cubo di Rubik tutto bianco? Un cubo in cui non c’è sfida? Risolvere il cubo non è facile… e il bello è proprio nella sfida che rappresenta.
Allora, invece della facilità dovremmo ricercare la semplicità.
Semplice vuol dire lineare, diretto, senza fronzoli. Ma spesso le cose semplici sono anche le più difficili. Per questo chi è attratto dalla facilità in genere si complica la vita ed è abituato a compiere giri contorti pur di evitare la difficoltà.
Tutti noi abbiamo detto spesso “Facile a dirsi” anziché dire “Io non ne ho voglia“.
L’invito di oggi è a spostare l’attenzione dalla facilità alla semplificazione e ai risultati.
E con chi ti dirà “è facile a parole” puoi usare due strategie:
1 – dargli ragione, il che è facile e lo rende contento;
2 – chiedergli “SONO PIÙ IMPORTANTI I TUOI SOGNI O LE TUE SCUSE?”
Buon Te Stesso!
Piercarlo
come si può essere contrari a quanto affermato da Piercarlo!!! “Eh fosse così facile” credo sia detto da colui che evidentemente ha un atteggiamento mentale negativo, perchè è evidente che già dicendo quella frase pensa che quella cosa è difficile. Henri Ford diceva “in qualsiasi modo la pensi…….. hai ragione” ed è proprio così. Io, molto umilmente dico “le cose facili le lasciamo fare agli altri, noi facciamo le cose difficili…. da più soddisfazine”. Credo che già pensare che una qualsiasi cosa che dobbiamo affrontare è difficile ci mette psicologicamente in condizione di non riuscire ad affrontarla.
GRAZIE Rinaldo! Il bello è rispondere con serenità a chi ci dice “fosse facile”. Noi ora siamo abituati a dire “La Facilità non è un parametro che interessa ai campioni. Mi stai dicendo che non sei un campione?” ^_^
Quando mia figlia iniziò il suo percorso scolastico un giorno, facendo i compiti,mi disse,papà, non lo so fare ed io le risposi non è vero che non lo sai fare lo fai in modo diverso da un altro, e non è detto che l’altro lo faccia meglio.
Non ha mai più detto, da quel giono, non lo so fare in nessuna situazione che ha dovuto affrontare,anzi è difficile starle dietro ed ha ottenuto sempre degli ottimi risultati, restando umile.
Poi vorrei rispondere a Rinaldo, credo che chi fa, non fa le cose difficili, fa
Ciao Piercarlo
GRAZIE Giovanni per la tua condivisione! ^_^
[…] d’accordo con Piercarlo e con quello che esprime nel suo articolo “La facilità”: Facile NON è Semplice… Facile vuol dire “scontato” ed è spesso sinonimo di […]