C’è differenza tra corsi, percorsi e scuole?
La nostra risposta è sì! E si tratta anche di grandi differenze.
Un corso è un singolo evento formativo, che punta a trasferire conoscenze e competenze. Di durata variabile, chiamiamo “corso” la singola unità formativa erogata continuativamente. Il primo ed evidente vantaggio di un corso è la concentrazione in un tempo più o meno limitato che consente un alto focus sull’argomento specifico. Purtroppo un corso difficilmente consente la sperimentazione attiva di quanto si dovrebbe apprendere, il che contrasterebbe con l’alta focalizzazione che invece stimola sull’argomento. Sperimentazione, che se fatta durante il corso, è simulata e difficilmente estendibile alla propria realtà. La disponibilità didattica dei formatori, solitamente è limitata all’evento di formazione. Inoltre, tutto il focus è sull’evento didattico. L’applicazione di quanto appreso resta dunque una responsabilità individuale di ogni partecipante. Anche se organizzato e condotto con maestria, un corso potrebbe essere paragonato ad un bel libro capace di rapirci emotivamente per 2-3 giorni, ma col rischio che possa rimanere solo un bel ricordo.
Quando sono consigliabili i corsi? Secondo noi i corsi sono preferibili in un approccio knowledge based, che si focalizza quindi sulle conoscenze. Possono andar bene per dare spunti, aggiornamenti e, se esperienziali, per stimolare lo sviluppo di competenze, anche se in questo caso mancherebbe la possibilità di confronto con la propria realtà di tutti i giorni. Il gruppo classe è “invariabile” (le persone con le quali inizio il corso sono, ovviamente, le stesse con le quali lo concludo).
Diverso, invece, è un percorso, dove i contenuti sono diluiti nel tempo. Tempo che consente una sperimentazione di quanto appreso ed una verifica del livello di praticità dei contenuti studiati, del livello di abilità sviluppato. La responsabilità della sperimentazione attiva viene restituita tutta ai partecipanti che, in base a come è organizzata la didattica, potrebbero anche non svolgerla. Solitamente un percorso permette di affrontare tematiche più vaste, con un buon livello di approfondimento e consentendo anche un’integrazione di contenuti tra loro diversi. Inoltre, la diluizione nel tempo permette un minimo di sperimentazione tra un appuntamento formativo e l’altro e stimola un’interiorizzazione maggiore rispetto ad un corso, soprattutto se le ridondanze contenutistiche e di pratica sono ben progettate e distribuite nel percorso. Ma come nei corsi, anche nei percorsi la relazione didattica è limitata ai momenti formativi, ed eventuali casi pratici possono essere solo presentati e argomentati didatticamente. Il gruppo classe solitamente è “invariabile” (vedi sopra) e il focus della didattica è duplice: sul contenuto e sul gruppo in formazione.
Il concetto di SCUOLA, invece, è ulteriormente diverso. La scuola è un percorso che prevede (o dovrebbe prevedere) alcuni servizi aggiuntivi, quali la PRATICA supervisionata e il tirocinio. Il focus non è solo sull’acquisizione di conoscenze e di competenze, ma anche sullo sviluppo di ABILITÀ CONCRETE attraverso la pratica, che deve essere strutturata ed organizzata. Vengono messe a disposizione degli iscritti alla Scuola sessioni di affiancamento, di tutoraggio e di supervisione: si tratta di sessioni trasversali e parallele a tutto il percorso formativo. Ovviamente cambia la disponibilità dei docenti, che va oltre i momenti formativi e che si focalizza sugli OBIETTIVI INDIVIDUALI dei partecipanti: grazie a questa relazione didattica one to one, il percorso diventa personalizzato. La pratica è l’elemento che fa la differenza: una Scuola permette di seguire casi pratici dall’acquisizione alla loro conclusione.
I corsi e i percorsi, se di qualità, ti fanno dire “Lo so” e “Lo so fare“.
Una scuola ti fa dire “L’ho fatto“.
Per questo motivo noi chiamiamo i nostri due percorsi principali scuole: Scuola di Coaching e Scuola Formazione Formatori.
Buona formazione a tutti!
Piercarlo