Formazione docente-centrica, metodo-centrica e discente-centrica.
Nella nostra esperienza come formatori aziendali abbiamo individuato TRE diversi approcci alla formazione:
- formazione DOCENTE-centrica;
- formazione METODO-centrica;
- formazione DISCENTE-centrica.
Formazione DOCENTE-centrica
Nell’approccio DOCENTE-centrico l’attenzione è sul docente, sulla sua abilità, sui suoi risultati e sulla sua visibilità. È il caso di quella formazione che solitamente si svolge più in modalità “evento”, e dove il focus è sul guru/personaggio di turno. Chi partecipa a questo tipo di formazione, di solito dice “Sono stato da Mister X” o “Ho fatto formazione con Mister Y“. Nella formazione DOCENTE-centrica anche il docente si focalizza su di sé e sul proprio personaggio: tende così ad autocelebrarsi e ad alimentare le celebrazioni nei suoi confronti. Il meta-messaggio veicolato nella maggior parte dei momenti è “il formatore/docente è bravo“, e viene considerato quasi come una star. Nella formazione DOCENTE-centrica dobbiamo distinguere due tipologie di formatori: coloro che alimentano la loro centralità e che anche durante le docenze si autocelebrano, e coloro che, invece, usano la celebrità solo come strumento di marketing e incremento della visibilità ma poi effettivamente trasmettono contenuti di valore. In alcuni casi sono le aziende di organizzazione eventi che ne alimentano la “guruità”, ma nello stile didattico, invece, non sono per nulla egocentrici. Ci sono anche quei casi in cui il personaggio viene costruito dagli altri: può essere il caso di chi ha scritto molti libri, ed ha molti fan… ma nello stile, sia di presentazione che di conduzione didattica, non si autocelebra, né usa continuamente formule del tipo “io ho fatto“, “io ho realizzato“, “io ho detto“. Nella formazione docente-centrica (ma forse sarebbe più corretto definirla personaggio-centrica) il formatore solitamente viene valutato quantitativamente: quante persone riesce a mettere insieme in aula. E quelli che coinvolgono più persone sono i guru di riferimento. In genere partecipanti a questa formazione sono affascinate dal docente/guru. In ambito aziendale, invece, i partecipanti solitamente subiscono il personaggio (scelto dall’organizzazione) in quanto il meta-messaggio può essere leggermente squalificante, del tipo: “se fai come me, diventi come me“.
Formazione MODELLO-centrica
Nell’approccio METODO-centrico, invece, il focus è sul METODO, quindi sul contenuto tecnico-didattico. In questo caso la MAGIA è nella metodologia, come ad esempio nella PNL. L’attenzione è sul metodo, laddove il docente diventa un esponente, e in alcuni casi sostenitore e difensore, del metodo che i clienti vogliono imparare. In questo secondo caso, rispetto a quello precedente, aumenta l’orientamento alla didattica e all’apprendimento dei clienti, anche se a volte alcune metodologie cadono nella trappola dell’auto-validazione: se funziona è il metodo che è valido, se non funziona sei tu che sei incapace o che non lo applichi correttamente. In questo caso spesso si rischia di perdere di vista le abilità individuali dei discenti. Chi partecipa a questo tipo di formazione spesso dice “ho studiato il modello X“. Personalmente la preferisco alla prima, in quanto docenti e discenti sono focalizzati sullo stesso obiettivo: apprendere il metodo/modello. Questo tipo di formazione, a volte, cade nella trappola delle “guerre tra modelli e metodologie”: la tecnica X è meglio della tecnica Y! I partecipanti a questa formazione o sono affascinati o sono critici verso i contenuti didattici: in ogni caso sono focalizzati sul metodo, di cui possono diventare sostenitori, critici, o addirittura nemici!
Formazione DISCENTE-centrica
Infine c’è la formazione con approccio DISCENTE-centrico, dove il focus è sull’apprendimento dei discenti. In questo caso c’è una continua valutazione dei livelli di apprendimento individuale e di gruppo che guida la didattica. In questo tipo di formazione il docente è stato docente-centrico nello sviluppo delle abilità didattiche personali, e metodo-centrico nell’apprendere modelli efficaci e validi da trasmettere, ma con l’obiettivo di soddisfare il bisogno formativo degli individui e delle organizzazioni che si sono rivolti alla sua formazione. La formazione DISCENTE-centrica pone le tre componenti in equilibrio: attenzione sulla propria abilità didattica, conoscenze e competenze approfondite da condividere, e attenzione continua al processo di apprendimento dei discenti/clienti. L’obiettivo di questa modalità di formazione è che i partecipanti escano dal corso dicendo “HO IMPARATO X e Y“, “Ho imparato questa cosa su di me“, “Ho imparato a fare questo…”, “Ho capito che posso”. Il focus del discente è su di sé, sul proprio apprendimento, danzando continuamente tra comprensione dei modelli e dei contenuti condivisi dal docente, sperimentazione pratica e sviluppo delle proprie abilità e capacità personali. La valutazione di questo tipo di formazione è qualitativa: quante persone hanno appreso qualcosa di veramente utile in termini di contenuti tecnico-didattici (metodi e modelli / knowledge) e quanto hanno imparato su loro stesse e quante abilità hanno sviluppato (skills)? In questa tipologia di formazione l’attenzione dei partecipanti è rivolta ai contenuti appresi e al proprio potenziale da sviluppare.
Ovviamente, il mio augurio è di orientarci tutti, e sempre di più, verso la formazione DISCENTE-centrica, continuando a migliorare continuamente le proprie abilità didattiche e scegliendo contenuti e metodologie valide e validate.
Buona FORMAZIONE!
Piercarlo