Chi sono i vampiri energetici? Esistono?
Da anni, e sempre più spesso, nel mondo della formazione alcuni parlano di vampiri energetici e/o di vampiri emotivi.
E siccome più di qualcuno mi ha chiesto cosa ne pensassi, ho deciso di scrivere questo articolo articolo.
Il titolo è volutamente provocatorio. Lungi da me il poter (e il voler) parlare di verità: lo fanno già in molti (forse troppi).
Ma posso dare una mia opinione e una mia valutazione su queste teorie, sui loro effetti sulle persone e sui meta-messaggi che nascondono.
In teoria i vampiri energetici ed emotivi sono persone che, consapevolmente o inconsapevolmente, prendono energie dalle altre persone. Quasi la rubano. Come riconoscerli? Se quando parli con qualcuno ti senti “svuotato”, ad esempio, sei di fronte ad un vampiro energetico. Se qualcuno ti dona solo emozioni negative, o tende solo a sfruttare la relazione, allora è un vampiro emotivo. I vampiri si lamentano sempre, ricevono senza dare nulla in cambio, sono arroganti… etc…
Il problema di questa teoria sui “vampiri energetici” è che, anziché darci forza e renderci più abili, in qualche modo alimenta la nostra “impotenza”. Anziché sviluppare la capacità di confrontarci e gestire la relazione con persone che hanno particolari comportamenti, ci limitiamo ad etichettarli e ad evitarli.
Io, scusate se sono diretto, non ci vedo nulla di evoluto, di illuminato e di formativo in un tale atteggiamento.
Secondo me, divulgando e alimentando la teoria dei vampiri perdiamo tre opportunità:
1 – di formarci e di puntare su noi stessi e sulle nostre abilità;
2 – di cogliere gli altri nel loro “qui ed ora”. Una persona può avere comportamenti particolari in momenti particolari della propria vita, così come capita anche a noi. Quando mia madre ha perso la sorella maggiore (la mia adorata Zia Pina), era un lamento continuo e in uno stato di tristezza profonda. Starle vicino era difficile ed impegnativo energeticamente. Posso mai etichettarla come un vampiro ed evitarla? No grazie. Ho preferito amarla e starle vicino comunque, con tutte le mie energie.
3 – di responsabilizzarci e renderci conto che anche noi, più o meno spesso, abbiamo quegli stessi comportamenti di chi etichettiamo.
Ma il fatto stesso che qualcuno che si autodefinisce positivo, vitale, illuminato, aperto di mente ed amorevole poi (s)cada nell’etichettare gli altri come vampiri, lo vedo come una contraddizione. E anche piuttosto grave, se non delle peggiori, soprattutto se questo qualcuno lavora nel mondo della crescita personale e della formazione.
Se si è veramente positivi su punta sulle proprie abilità.
Questo non vuol dire farsi piacere chiunque, anzi. Quando incontro qualcuno che ha un comportamento definito “vampiresco”, ho la possibilità di mettere alla prova e di sviluppare le mie abilità di gestirmi e di gestire la relazione, senza però scadere nell’etichettare e nel giudicare con facilità e attraverso luogji comuni. Luoghi comuni che io personalmente, per usare termini propri della formazione e della crescita personale, trovo depotenzianti e per nulla edificanti. Poi posso anche scegliere di non frequentare più quella persona, ma senza doverla per forza squalificare o etichettare negativamente. E senza cadere nella trappola di alimentare le mie incapacità nell’autoinganno di credermi capace di valutare e giudicare gli altri attraverso un luogo comune squalificante.
Basta dirci che siamo 7 miliardi di esseri umani, e non dobbiamo per forza relazionarci con tutti. Ma non per questo dobbiamo per forza attaccarli, etichettarli e/o squalificarli.
Addirittura alcuni consigliano esercizi con cui “difendersi” dai “vampiri energetici”: non guardarli direttamente negli occhi (???), immaginare una bolla energetica come scudo protettivo… e bla bla bla…
Scusate, ma esercitarci nel gestire noi stessi non sarebbe meglio?
Ma se una persona con questi comportamenti ci percepisce distratti proprio perché occupati a praticare queste tecniche, secondo voi non ci ruberà più energia (come suppongono i divulgatori delle tecniche) o si sentiranno poco ascoltati e insisteranno ancora di più nel cercare di avere la nostra attenzione?
A volta basta un semplice “NO GRAZIE” per tenere lontano qualcuno che in quel momento non ci va di ascoltare, senza dover per forza inventare e trovare nuove teorie molto belle apparentemente, ma poco formative per noi stessi e molto squalificanti degli altri.
Ecco ciò che penso: secondo me non esistono i vampiri energetici. Credo sia una “bella” teoria “utile” a chi voglia mascherare una propria incapacità con una caratteristica degli altri.
Un vero e proprio autoinganno disfunzionale, che ci deresponsabilizza, di depotenzia e che alimenta le nostre incapacità relazionali mentre alimenta la nostra illusione di essere scaltri e di occuparci al meglio di noi stessi.
Se siamo incapaci di gestire al meglio la comunicazione, di dire “NO” o di ascoltare attivamente gli altri, sarebbe meglio fare un bel corso/percorso e lavorare SERIAMENTE su noi stessi, anziché appropriarci di una teoria che etichetta e squalifica gli altri con faciloneria e superficialità!
Secondo me, il miglior “scudo energetico” è nell’APRIRSI…
… aprirsi a sé, anziché chiudersi agli altri!
Buona energia!
Piercarlo