Dal leggere per sé al leggere per gli altri!
Adoro leggere. I libri sono dei veri e propri amici.
Ma la vera amicizia, quando leggiamo, è con noi stessi, con quella parte curiosa di noi, con quella parte capace di fantasticare, di immedesimarsi, di apprendere. Quando leggiamo non siamo soli, perché siamo in compagnia di noi stessi e della nostra parte migliore.
Nel mio lavoro incontro moltissime persone e anche solo a sensazione riesco a capire chi legge e chi no. Chi ama leggere per crescere e chi legge solo per allontanarsi un po’ dalla propria realtà. La lettura è una vera e propria scuola e tutti dovremmo leggere tutti i giorni.
Nei nostri laboratori di Arte Oratoria (Public Speaking) stiamo inserendo alcuni divertenti esercizi di lettura in pubblico. Capita spesso di vedere leader, manager, imprenditori prendere la parola e leggere il proprio discorso scritto. E leggere per sé è diverso dal leggere in pubblico per gli altri. Per questo è importante imparare a leggere… per noi e per gli altri.
Tutti pensano che l’esercizio sia facile, ma in realtà non lo è. Ed ecco che inizia il divertimento e l’avventura della crescita personale. Rimettersi in gioco per apprendere nuovamente un qualcosa che credevamo di far già bene.
Insegniamo ai bambini a leggere solo per loro stessi. Invece dovremmo chiedere loro di leggere non dal proprio banco, ma in piedi, di fronte la classe. Dovremmo insegnar loro a muoversi, a mimare, a variare il tono di voce, ad usare le pause e ad esprimere anche col corpo cosa stanno leggendo. Non si tratta di recitare… ma di coinvolgersi per coinvolgere. Dovremmo insegnare loro di distogliere lo sguardo dal testo che leggono e di rivolgerlo ai loro ascoltatori, soprattutto nei momenti più significativi della lettura. Dovremmo insegnar loro ad osservare chi li ascolta, e non solo ad osservare l’inchiostro disteso sulle pagine.
Dovremmo insegnar loro ad immaginare cosa leggono… e fare in modo che queste immagini possano coinvolgere tutti i loro ascoltatori. Dovrebbero vedere uscire dal libro ciò di cui leggono e renderlo visibile e tangibile anche agli altri. In questo modo prenderanno consapevolezza del proprio potere creativo. Leggono un testo di qualcun altro, ma chi dà vita a quelle parole, sono loro, con il loro semplice saper leggere.
Ma soprattutto, dovremmo imparare noi stessi a farlo per primi.
Dovremmo imparare a fare riflessioni su ciò che leggiamo. Dovremmo esercitarci a leggere per coinvolgere, per presentare, per informare.
Quando è stata l’ultima volta che hai letto qualcosa per gli altri, di fronte ad un pubblico?
Buon Leggere e Buon Te Stesso/a!
Piercarlo
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