Che differenza c’è tra Rinnovarsi ed innovarsi?
Si parla spesso di INNOVAZIONE. E spesso il problema è proprio che se ne parla. L’innovazione è fatta anche di parole, di confronti, di discussioni, ma la parola stessa ci suggerisce che ci deve essere anche l’AZIONE. Ma innovarsi, secondo me non basta.
Personalmente credo che sia meglio RINNOVARSI che innovarsi. Rinnovarsi vuol dire innovarsi nuovamente e continuamente, senza sosta. È un processo continuo, inarrestabile.
L’innovazione ci costringe al cambiamento, magari anche subito o forzato, come, ad esempio, cambiare il sistema informatico.
Rinnovarsi, invece, è un atteggiamento mentale e una predisposizione al cambiamento e al miglioramento continuo, che potrebbe portarci a cambiare anche qualcosa che abbiamo appena innovato o cambiato. Una sottile ma significativa differenza che, soprattutto nel mondo del lavoro, può fare la differenza.
L’innovazione può essere anche la conseguenza di un saltuario mettersi in discussione, mentre il rinnovamento è il frutto di un continuo mettersi in discussione.
Per questo consigliamo ai nostri clienti di non limitarsi a cercare partner e collaboratori innovativi, ma di verificare che il rinnovamento faccia parte delle loro abitudini, personali e professionali. Io posso essere innovativo perché per primo ho approcciato ad alcuni temi o alcune modalità di lavoro. Ma se non mi rinnovo, rapidamente diventerò obsoleto.
Mentre chi si rinnova è sempre attento alle proprie abilità e al contesto di mercato in cui opera.
Chi ama rinnovarsi non si sente mai arrivato e, paradossalmente, non si sente mai veramente innovativo perché è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di nuovi modi di pensare e di agire, di nuovi processi, di nuove idee, etc…
Chi ama il rinnovamento riesce a guardare anche all’innovazione con uno sguardo diverso, considerandone anche gli aspetti migliorabili, le possibili variazioni e i potenziali aggiornamenti.
Chi innova, spesso si accontenta di aver sorpassato qualcuno, per poi fermarsi e godersi solo quel “sorpasso”. I “rinnovatori”, dopo un sorpasso continuano ad andare avanti. Anzi, sperano di essere sorpassati a loro volta da qualcun altro, in modo da avere nuovi stimoli per procedere e rinnovarsi ulteriormente.
Buon Rinnovamento!
Piercarlo
Rinnovarsi, invece, è un atteggiamento mentale e una predisposizione al cambiamento e al miglioramento continuo, che potrebbe portarci a cambiare anche qualcosa che abbiamo appena innovato o cambiato. Una sottile ma significativa differenza che, soprattutto nel mondo del lavoro, può fare la differenza.
L’innovazione può essere anche la conseguenza di un saltuario mettersi in discussione, mentre il rinnovamento è il frutto di un continuo mettersi in discussione.
Per questo consigliamo ai nostri clienti di non limitarsi a cercare partner e collaboratori innovativi, ma di verificare che il rinnovamento faccia parte delle loro abitudini, personali e professionali. Io posso essere innovativo perché per primo ho approcciato ad alcuni temi o alcune modalità di lavoro. Ma se non mi rinnovo, rapidamente diventerò obsoleto.
Mentre chi si rinnova è sempre attento alle proprie abilità e al contesto di mercato in cui opera.
Chi ama rinnovarsi non si sente mai arrivato e, paradossalmente, non si sente mai veramente innovativo perché è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di nuovi modi di pensare e di agire, di nuovi processi, di nuove idee, etc…
Chi ama il rinnovamento riesce a guardare anche all’innovazione con uno sguardo diverso, considerandone anche gli aspetti migliorabili, le possibili variazioni e i potenziali aggiornamenti.
Chi innova, spesso si accontenta di aver sorpassato qualcuno, per poi fermarsi e godersi solo quel “sorpasso”. I “rinnovatori”, dopo un sorpasso continuano ad andare avanti. Anzi, sperano di essere sorpassati a loro volta da qualcun altro, in modo da avere nuovi stimoli per procedere e rinnovarsi ulteriormente.
Buon Rinnovamento!
Piercarlo