Rompere il guscio per (ri)scoprire le proprie “sorprese” interiori!
La funzione del guscio è quella di proteggere.
Ogni guscio, prima o poi, diventa anche un limite.
Le sue caratteristiche protettive vanno valutate insieme alle limitazioni che comporta.
In natura esistono due tipi di gusci:
– i gusci che proteggono solo la prima parte dell’EVOLUZIONE (le uova);
– gusci che proteggono per tutta la vita (lumache, tartarughe, molluschi,…).
Nel secondo caso, la natura ha dotato questi animali di una protezione, più o meno resistente, che li protegge dagli altri predatori. La caratteristica principale di questi gusci è che rendono molto lenti e, nella maggior parte dei casi, anche un po’ goffi. Proteggono ma impongono grossi limiti alla capacità di muoversi. Così come molte persone che scelgono di “proteggersi” con grossi “gusci emotivi”… che però appesantiscono… nelle relazioni, nell’espressione delle emozioni, nella capacità di muoversi nel mondo con agilità ed eleganza…
Poi ci sono persone che invece hanno paura di “rompere” il guscio che doveva proteggere solo la propria evoluzione, la propria crescita iniziale. C’è un momento in cui quel guscio va rotto e ognuno di noi deve prendere la propria strada esprimendo la massima autonomia. Quel guscio sa che la sua funzione era solo temporanea…
Forse la sua funzione più importante non è quella di protezione di iniziale, ma quella di iniziare il “piccolo” alla sua nuova vita con uno sforzo iniziale compiuto in autonomia: rompere il guscio e diventare autonomo nella realtà esterna.
I messaggi secondo me sono due.
Primo, tutti noi dobbiamo rompere quei gusci che servivano a proteggere la nostra evoluzione. Se non li rompiami, vuol dire che non ci stiamo evolvendo. Questi gusci spesso sono creati da abitudini, credenze, pregiudizi… che possono andar bene per una crescita iniziale sicura, ma che dopo un po’ potrebbero diventare un grosso limite.
Il secondo messaggio è che nei nostri intenti di “proteggere” la crescita e l’evoluzione altrui (i nostri figli, i nostri studenti,…) dobbiamo creare gusci “fragili al punto giusto”. Spesso osservo genitori ed educatori che comunicano continuamente con quanto amore e con quanta cura hanno creato il migliore dei gusci intorno al proprio figlio (o protetto). Spesso siamo i primi ad attaccarci emotivamente a quel guscio che abbiamo costruito con le migliori intenzioni protettive, dimenticandoci che quel guscio deve essere rotto per garantire la massima autonomia alla persona che amiamo.
Queste sono le riflessioni che volevo condividere con voi in questa Pasqua.
Chiediamoci quanti “gusci” abbiamo intorno a noi (creati da noi stessi o da altri) che sarebbe bene rompere.
E riflettiamo su quali e quanti “gusci” abbiamo creato intorno alle persone che amiamo, trovando il coraggio di dire a queste persone di “rompere” quel guscio, così potremo essere orgogliosi della loro evoluzione autonoma.
Dobbiamo solamente farci coraggio e crederci. E come in ogni uovo di Pasqua, ogni “guscio” rotto, ci regalerà una dolcissima sorpresa!
Buona Pasqua!
Piercarlo Romeo
Uno spunto di riflessione interessantissimo! Grazie, Piercarlo =)!
BUONA PASQUA A TUTTI!!!!!!!
Mà QUANTO è DIFFICILE A VOLTE ROMPERE IL GUSCIO!!!E QUESTO COMPORTA CONSEGUENZE SU TANTI LIVELLI!IN QUESTO GIORNO DI PASQUA AUGURO A ME STESSA DI RIUSCIRE A ROMPERE IL GUSCIO CHE DA TANTO TEMPO MI PROTEGGE,Mà NELLO STESSO TEMPO MI LIMITA TANTISSIMO!MI STO RENDENDO CONTO DI QUESTO OGNI GIORNO DI PIù,SOPRATTUTTO DOPO DIVERSE COSE CHE MI SONO ACCADUTE NELL’ULTIMO ANNO E MEZZO.PERCHè SENZA GUSCIO SAREMMO LIBERI,Mà QUANTA PAURA ABBIAMO A VOLTE DELLA LIBERTA!?!?
è QUESTO CHE IO MI AUGURO E LO AUGURO A TUTTI QUELLI CHE HANNO BISOGNO DI FARLO!!!
UN ABBRACCIO A TUTTI E SPERO DI RISCRIVERVI AL PIù PRESTO DA ” FUORI DAL GUSCIO”!!!
LAURA
salve ,leggere in un pomeriggio di domenica, oggi ,poi e’ pasqua, un articolo ,sul “GUSCIO”
MI HA DATO TANTA CARICA ,SI E’ VERO guscio come protezione (lo faccio come mamma ,come nonna ,come insegnante ,e ..ancora come figlia ) GUSCIO che mi sono creata ….
grazie ,in questo giorno di pasqua ,un bell’articolo che fa riflettere
maestra rosj