Diventare leader credibili nei confronti di Collaboratori, Colleghi e Clienti
Qualunque siano le relazioni professionali che viviamo ogni giorno, per crescere professionalmente non possiamo non tenere in considerazione i nostri livelli di leadership naturale a lavoro.
Ma cos’è la cosiddetta leadership naturale?
Quando parliamo di leadership naturale facciamo riferimento ad una qualità (sviluppabile nel tempo) che mette gli altri nelle condizioni di riconoscerci naturalmente la guida di un determinato processo o ambiente. In sostanza, chi ci percepisce come leader naturali non prova alcuna difficoltà ad affidarsi a noi, al contrario si sente tranquillo nel seguire le nostre indicazioni.
Sviluppare nel tempo una buona leadership naturale risulta alla base di qualsiasi relazione: con i propri Collaboratori, con i propri Colleghi, con i Clienti… Un’Organizzazione che voglia vivere e prosperare dovrebbe contare su tanti leader naturali quanti sono i propri Collaboratori: ogni professionista è importante che sviluppi al meglio le proprie doti relazionali. La convivenza di più leader naturali in uno stesso ambiente non compromette gli equilibri, ma rende ciascuno autonomo nel proprio lavoro ed interdipendente da quello dei propri Colleghi.
Quali sono i passi da compiere per “allenare” la propria leadership naturale?
La caratteristica fondamentale del leader naturale è la flessibilità comportamentale: maggiori sono le nostre opzioni comportamentali, maggiore sarà la nostra sfera d’influenza all’interno di un ambiente. Quando, al contrario, ci muoviamo con rigidità, guidare gli altri si fa più difficile.
Per capire questo meccanismo, possiamo fare appello al modello del C.A.P.: ci riferiamo alle tre zone ideali di Comfort, Apprendimento e Panico; puoi immaginarle concentriche. Nella prima, che si trova al centro, agiamo in modo fluido e (quasi) automatico: essa infatti racchiude tutto ciò che siamo abituati a fare, gli ambienti che abitualmente frequentiamo, le nostre abitudini e quello che ci viene spontaneo fare. La zona di apprendimento, che appare come una ciambella tra la zona di comfort e quella di panico, invece si riferisce alle abilità ancora da acquisire, alle competenze da sviluppare: la sensazione che più comunemente si prova in questa “zona” è il disagio, dal momento in cui ci si sperimenta con qualcosa di nuovo. La terza zona di esterna, quella di panico, è caratterizzata dalle nostre reazioni automatiche ed involontarie: Freezing, Flying, Fighting. La prima reazione ci vede “bloccati”: quando non sappiamo cosa fare o cosa dire. La seconda ci vede “evitare” o “rimandare”; la terza invece è tipica di quando “aggrediamo” (di solito a parole).
Oltre a non piacerci granché dopo aver reagito, ogni volta che scatta in noi questo meccanismo automatico, i nostri livelli di leadership naturale crollano vertiginosamente: i nostri interlocutori non si sentiranno sereni nell’affidarsi a noi se il nostro stile di “guida” sarà reattivo. Può aiutarci a cogliere il senso di quanto appena detto l’analogia della guida di un’automobile: saresti tranquillo nell’affrontare un viaggio in macchina con un autista che evita alcune strade perché non se la sente di percorrerle, che aggredisce gli altri automobilisti se commettono qualche irregolarità nei suoi confronti, oppure che si blocca di fronte ad una situazione stradale poco comune? Probabilmente no. Lo stesso vale per i nostri Collaboratori, Colleghi e Clienti: questi, molto spesso senza averlo scelto, si ritrovano nella nostra vettura. Per questo è importante sviluppare uno stile di guida attivo e non reattivo.
Come si possono evitare le reazioni e sviluppare quindi la propria leadership naturale?
Dal momento in cui le reazioni non possono essere controllate, quello che possiamo fare è stare in zona di apprendimento (in sostanza vivere esperienze nuove, mettendoci in gioco) in modo da acquisire nuove abilità: l’effetto di questo approccio si rifletterà sulla propria zona di comfort. Questa nel tempo si allargherà, facendo allontanare a sua volta anche il cosiddetto panico.
Se quindi non è possibile evitare le reazioni, si può prevenirle. Il segreto è la flessibilità: ci farà sentire più a nostro agio e farà altrettanto nei confronti delle persone che ci vivono giorno dopo giorno. Risultato: una maggiore leadership naturale!
Non ti resta che stilare una lista di almeno tre abilità tecniche (hard skills) che vuoi acquisire ed una lista di altrettante competenze trasversali (soft skills) che ritieni utili per la tua professione.
Buona ricerca e buono sviluppo di competenze!
Alberto
P.S.: vuoi sapere come fare a stilare un bilancio di competenza funzionale per i collaboratori della tua Azienda (senza spendere nulla)? Scrivici una mail all’indirizzo business@fym.it
Interessante,
saluti
dott Marconi