Uno dei più grandi tormenti del nostro tempo: le relazioni.
Molti si lamentano degli altri… molti sono “delusi”, molti sono soli, molti sono traditi, molti si sorprendono di ciò che scoprono sugli altri…
La maggior parte di noi investe moltissimo tempo in RELAZIONI: frequentando gente, cercando gente da frequentare, ricercando gente frequentata, al telefono, con i social, nei locali, nella vita di tutti i giorni.
Le Relazioni sono necessarie all’uomo, nel lavoro e nella vita personale.
Pur essendo così importanti le Relazioni, e pur avendo il potere di influenzare la qualità della nostra vita, sono pochi quelli che investono nella propria INTELLIGENZA RELAZIONALE.
Molti credono di sviluppare la propria intelligenza relazionale con qualche esperienza, con qualche breve lettura, o con qualche link di facebook della serie noi gente dura: “tu non sai chi sono io e se mi tratti male di disintegro all’istante con un solo starnuto e poi pubblico la fotografia del tuo fantasma”. Che paura! Eh si… a volte bisogna aver “paura” di chi vuole per forza intimorire gli altri…
L’Intelligenza Relazionale, secondo me, non è questa. Così come non è sviluppare una folta rete di relazioni superficiali, o chiamare amici persone che appena si conoscono, o dire “ti voglio bene” ad uno che nemmeno conosciamo.
L’Intelligenza Relazionale è una vera e propria abilità e secondo me si basa su due elementi importanti:
1 – Conoscere sé stessi;
2 – Conoscere gli altri.
Conoscere sé stessi è un PROCESSO CONTINUO. Forse non basta una vita per scoprirci, per conoscerci e per sperimentarci nelle più disparate situazioni. A chi mi dice “io sono così”, di solito rispondo con un semplice e divertente “Quindi mi stai dicendo che già hai smesso di conoscerti e di sperimentarti?”.
Diverso è dire “io di solito mi comporto così”, o “io preferisco comportarmi in questo modo”, o “fino ad ora io mi sono comportato in questo modo”. Nel conoscersi l’attenzione va posta principalmente sui COMPORTAMENTI e sulle AZIONI… e poi sui pensieri e sulle parole. Sì, è vero, parole e pensieri sono energia… ma secondo me le azioni sono molto più energiche! E comunque le preferisco.
E conoscere gli ALTRI? Anche questo è un processo continuo. Conoscere gli altri può essere una piacevole scoperta, degli altri, delle infinite possibilità dell’uomo e di sé stessi. Nel conoscere gli altri bisogna essere STRATEGICI. La vera Intelligenza Relazionale è nell’OSSERVARE prima di allacciare relazioni. L’osservazione è di per sé già una relazione… ma che ci consente di decidere al meglio per il futuro di quella relazione, sia essa personale, lavorativa, intima, duratura o occasionale.
Lo strumento che più utilizzo personalmente è la lettura della Comunicazione Non Verbale. Strumento affidabilissimo, efficace e rapido. Consente veramente di capire cosa sta pensando chi hai di fronte e, soprattutto, di capire cosa prova emotivamente in certe situazioni. Mi aiuta a capire qual è l’emozione che la persona sperimenta più spesso, quali sono i suoi valori e le sue credenze. Posso osservare anche come reagirebbe emotivamente semplicemente osservando la risposta non verbale a semplici domande. Non è la bacchetta magica… ma è come saper leggere. Quando sai leggere, puoi permetterti di sfogliare un libro e di leggere ciò che vuoi. Prima di investire in una direzione, su qualcuno, o con qualcuno, osservo sempre la CNV. Osservo anche i video… e se vedo incongruenze, lascio andare e vado oltre.
Poi c’è l’OSSERVAZIONE TRA LE RIGHE, come la chiamo io. Osserva cosa la persona mostra di sé. Osserva cosa nasconde di sé. Osserva come si comporta quando si sente osservata. E cerca di osservare come si comporta quando non si sente osservata. Osserva cosa ha costruito nella sua vita fino ad ora, che relazioni alimenta e quali affetti ha sviluppato. Osserva cosa dice di sé, cosa dice degli altri e cosa dice del mondo. Osserva anche come osserva gli altri. Osserva quando parla, quando non parla. Osserva il suo livello di apertura agli altri, alle novità, al mondo esterno. Osserva il livello di profondità di riflessione. Osserva quale parte “recita”.
Durante i nostri seminari faccio molti esempi pratici… e spesso la gente dice “Eureka!”.
Esempio: una ragazza esce con un ragazzo che è carino e gentile con lei. Durante la serata lui ha molti comportamenti territoriali, tratta male il lavavetri al semaforo, tratta male la mamma al telefono e ad alcune telefonate non risponde. Beh… l’osservazione già ci dice molto, no? Meglio lasciar perdere, prima di diventare il “suo territorio”. Quando conosco qualcuno che subito mi parla male degli altri, delle ex, degli ex, dei vecchi soci… osservo il semplice fatto che sta parlando male. E basta. Non giudico, ma lo osservo e lo registro.
Spesso consiglio alle persone di osservare come gli altri trattano le persone che non sono di loro interesse, Questo ci dice moltissimo sui loro valori e sulle loro abitudini comportamentali. In alcuni seminari ho conosciuto “guru” che mi parlavano di Amore Universale… poi trattavano male il cameriere al ristorante, non sorridevano mai e si isolavano come orsi nelle caverne. Mia mamma gli avrebbe detto: ascoltati mentre parli! Ho conosciuto “guru” che parlano di apertura mentale e che poi controllano tutte le azioni dei propri collaboratori. Evitano che i propri collaboratori possano formarsi altrove e possano tessere una propria rete di relazioni… Quanto il “controllo” è coerente con l’apertura?
Nel mio lavoro osservo spesso gente che dice di “conoscere sé stessa” e che di fronte a semplici esercizi in cui ci si mette in discussione recita, o si tira indietro… e poi “spara” mille scuse per come si è comportata. Osservo.
Mah… intanto io mi diverto ad OSSERVARE, consapevole che osservando influenzo l’osservato. Osservare deve essere un atto consapevole e responsabile. Osservo per osservare, non per giudicare. Osservo per valutare e poi poter SCEGLIERE… non per criticare gratuitamente. SCEGLIERE. Secondo me è importantissimo, ed è importante avere quante più informazioni possibili prima di scegliere.
E aggiungo che nell’Intelligenza Relazionale, una delle cose più importanti da osservare è come gli altri OSSERVANO sé stessi, gli altri e il mondo. Come osservano? Con occhio positivo? Negativo? Triste? “Fintamente positivo”? “Fintamente negativo”? Gioioso? Divertente? Pensieroso? Invidioso? Sfidante? Collaborativo? Accogliente? Con serenità?
Osserva come osservi, osserva come gli altri osservano e investi sul tuo saper cosa osservare e come osservare!
Buona Crescita!
Piercarlo