Sedurre vuol dire condurre a sé. L’elemento principale della seduzione è l’attrazione: attrarre vuol dire sviluppare un “magnetismo” personale che fa in modo che l’altro, o gli altri, si sentano attratti da noi.
La seduzione può essere usata nella vita personale, come nel lavoro e non si riferisce solo al rapporto uomo/donna. Possiamo sedurre un cliente, un fornitore, un futuro partner commerciale.
Quando gioco con mia nipote, cerco di sedurla. Così giochiamo ad attraversare la strada saltellando solo sulle strisce bianche: l’ho sedotta a giocare con lo zio e nel frattempo impara, divertendosi, una regola sociale importante per sé, per la sua sicurezza e per la società.
L’elemento che più fa la differenza nella seduzione è il linguaggio del corpo, e per due motivi.
Primo, perché il gioco della seduzione si gioca principalmente sul piano non verbale.
Secondo, perché la lettura del non verbale dell’altro ci dice se effettivamente stiamo seducendo o meno.
Riuscire a leggere i segnali del corpo ci indica con precisione cosa l’altro pensa e prova emotivamente, ed in particolare i segnali di gradimento e di rifiuto ci indicano se stiamo andando nella direzione giusta o meno.
Se stiamo parlando con qualcuno e questa persona si guarda intorno, probabilmente è infastidita, annoiata o aspetta qualcuno/qualcosa. Ma se invece notiamo una persona che non parla con nessuno e si guarda intorno, è molto probabile che sia disponibile ad un contatto o ad un colloquio. Stesso comportamento, stessi gesti, ma in una situazione/contesto diverso.
Una donna che si tocca i capelli può lanciare un segnale seduttivo molto forte. Ma se questo gesto lo fa abitualmente, magari anche da sola, molto probabilmente siamo di fronte ad uno scarico di tensione. Ed equivocare un gesto può creare situazioni imbarazzanti. Noi crediamo di ricevere un segnale di seduzione, anziché uno scarico di tensione, e la avviciniamo dandole ancora più fastidio di quello che prova già. E così rendiamo la situazione catastrofica, perché non abbiamo saputo leggere correttamente il corpo e i suoi segnali!
Un cliente che allontana il nostro campionario, ci sta dicendo che in qualche modo non lo ha gradito. Diverso sarebbe se nel dirci “Le farò sapere” lo avvicina a sé. Molto probabilmente sta provando gradimento per il prodotto che gli abbiamo proposto e mi chiedo quanto possa essere utile “aspettare” che ci faccia sapere, anziché premere un pochino per fare un’offerta speciale sul “decidi adesso che ti conviene”!
Con l’avvicinamento ci ha manifestato il suo reale interesse, e sarebbe da alimentare a da usare SUBITO! Prova attrazione per il nostro prodotto, e una leggera pressione faciliterà l’acquisto immediato.
Pier, ma questa è vendita, non è seduzione!!!
Sedurre è forse l’elemento più importante in una vendita. Se seduciamo il cliente, si sentirà naturalmente attratto da noi e dalle nostre offerte!
Sia nella seduzione uomo/donna che nella seduzione fornitore/cliente, il linguaggio del corpo funziona come un NAVIGATORE della comunicazione e della relazione, che ci indica in quale direzione stiamo andando, se andiamo verso il gradimento e la probabile seduzione, o se stiamo andando verso il rifiuto. Saper leggere questi segnali ci aiuta a capire cosa possiamo fare per “aggiustare la rotta”.
Se un cliente con molti segnali di gradimento si allontana o abbassa il mento e lo sguardo solo nel momento in cui comunichiamo l’offerta d’investimento (e non il prezzo!!!) del nostro prodotto/servizio, molto probabilmente vorrebbe ma non può. O sente di non potere. E in questo modo sarebbe inutile cercare di convincere ulteriormente il cliente sulla qualità del prodotto. In realtà lo abbiamo già sedotto/persuaso. Forse dovremmo solo trovare un modo per superare quella difficoltà relativa all’acquisto. Magari tramite un finanziamento, o una rateizzazione. Cercare di convincerlo e rifare nuovamente la vendita vorrebbe dire perderlo e convincerlo del contrario. Questo perché la lettura del corpo ci dice con precisione il gradimento e il rifiuto a cosa si riferiscono.
Stessa cosa nella seduzione uomo/donna. In particolare gli uomini, che solitamente sopportano poco e male il rifiuto, e spesso reagiscono un po’ come la volpe con l’uva. Oltre a lavorare sulla propria leadership e ad imparare a confrontarsi col rifiuto (non si può piacere a tutti, per fortuna!) saper leggere il corpo dell’altro ci dice con esattezza a cosa si riferisce il rifiuto. Magari una donna semplicemente non può, e l’uomo lo considera un rifiuto vero e proprio. Ma se nel rifiuto c’è una micro-espressione di tristezza, ecco che sappiamo con certezza che veramente vorrebbe ma non può. Oppure mentre ci comunica il rifiuto ha un’espressione di vergogna: stira le labbra e guarda lentamente verso il basso. Potrebbe vergognarsi di accettare l’invito. E allora sarebbe bene non farsi condizionare emotivamente dal rifiuto e fare qualche altra domanda, e mantenere sempre e comunque una buona relazione.
Quindi? Consigli di oggi?
Beh, fate un buon corso sulla Comunicazione Non Verbale, o almeno iniziate leggendo qualche buon libro.
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Buona Seduzione e Buon Linguaggio del Corpo!
Piercarlo