Ho una brutta e una bella notizia per chi ama le tecniche di visualizzazione. La brutta notizia è che nella maggior parte dei casi non funzionano. La bella notizia è che esiste una tecnica molto più potente che si chiama ESPERIENZA.
Ma perché la visualizzazione non aiuta?
Prima di chiederci il perché, definiamo QUANDO non funzionano.
Purtroppo, o per fortuna, le tecniche di visualizzazione non funzionano per lo sviluppo di nuove competenze e abilità pratiche.
Se ho difficoltà a parlare in pubblico, visualizzando me stesso nel riuscire a farlo non migliorerò.
Se ho difficoltà a presentarmi ad una persona dell’altro sesso, visualizzando me stesso nell’approcciare non migliorerò.
Se ho difficoltà economiche, visualizzarmi ricco non mi aiuterà a diventarlo.
Se ho problemi nel gestire un’emozione come la rabbia o la tristezza, visualizzarmi capace di farlo non mi aiuterà.
Anzi, a dirla tutta è molto probabile che la situazione possa peggiorare, soprattutto se mi visualizzo nel mettere in pratica comportamenti e azioni che non sono mai stato capace di mettere in pratica. Si, perché il problema della visualizzazione è che molto spesso viene usata per creare una realtà fittizia in cui ci permettiamo di evitare ciò che sperimentiamo nella realtà.
Il primo mito da sfatare è che “non c’è differenza tra un’esperienza vividamente immaginata e un’esperienza realmente vissuta“. Bugia! Questa “storiellina” che circola da decenni, deve essere corretta e aggiornata.
Ma perché la sitazione peggiora con la visualizzazione?
Perché mentre le nostre aspettative aumentano proprio a causa della visualizzazione, in realtà non stiamo allenando praticamente alcuna abilità concreta.
E inoltre, mentre visualizziamo c’è una parte della nostra coscienza che SA CHE STIAMO VISUALIZZANDO: questa consapevolezza invia ad una parte di noi un meta-messaggio del tipo “siccome non hai il coraggio di fare errori sul campo ed esperienze pratiche, siccome hai paura, ti limiti a visualizzare”. In questi casi la visualizzazione ingigantisce i mostri contro cui vorremmo combattere perché proprio visualizzandoci come se li avessimo già superati, in realtà li stiamo evitando.
Ce lo dicono gli studi della neurologia e della scienza dello sport: la visualizzazione si può usare solo per ESERCITARE e ALLENARE abilità che abbiamo già sviluppato, o per riesaminare cosa succede e cosa proviamo in determinate situazioni.
Quindi io posso visualizzare, ma posso visualizzare mentre pratico qualcosa che già so fare: questo ad esempio è molto utile per gli atleti costretti a periodi di riposo a causa di infortunio. Laddove l’allenamento ideomotorio non potrà mai sostituire completamente l’allenamento fisico, comunque permette di mantenere attivi e allenati i gesti tecnici e le abilità.
Oppure posso visualizzarmi per osservarmi come reagisco in momenti particolari: se ho paura di parlare in pubblico, posso rientrare mentalmente in una scena vissuta e ascoltare le sensazioni fisiche, le variazioni del respiro, il tremolio, ricollegarmi alla paura sperimentata e “limitarmi” a familiarizzare con essa. La prossima volta che avrò un pubblico di fronte non cambierà molto, ma non sarò sorpreso e non sarà la prima volta che mi succede. E qui il passaggio chiave è che se visualizzo la situazione per riviverla e per familiarizzarci, poi comunque dovrò confrontarmi con la situazione reale.
Se ho difficoltà a presentarmi ad una donna, e mi visualizzo capace di farlo e nel mentre lo faccio, sappiate che peggiorerò la mia situazione. Mentre visualizzo, sicuramente gioirò della scena, ma alimenterò l’autoinganno relativo ad una abilità pratica che in realtà ancora non ho sviluppato. In pratica una parte della mente è consapevole che sto visualizzando e si dice: “hai così tanta paura di approcciare una donna che ti chiudi in casa a visualizzare”. E in una logica paradossale, proprio la visualizzazione rinforzerà questa mia incapacità. Per cui ATTENZIONE!
Per questo nella nostra formazione puntiamo all’ESPERIENZA PRATICA: il public speaking lo esercitiamo in strada, la formazione sulla leadership la facciamo in strada, etc… PRATICA, PRATICA, PRATICA…
Lasciate perdere le tecniche di visualizzazione per lo sviluppo delle competenze e delle abilità.
Se proprio volete visualizzare, immaginate mondi fantastici, viaggi incredibili, scene quasi surreali…
Anche se il mio consiglio è di tuffarsi nella realtà così come è, con tutte le sue sfide e difficoltà, e con tutte le emozioni che suscita in noi, comprese quelle relative alle nostre incapacità…
Anziché chiudere gli occhi e visualizzare, apriamoli e iniziamo ad AGIRE!
Buona realtà!
Piercarlo